Il diritto di famiglia rappresenta una branca fondamentale del diritto civile, dedicata alla regolamentazione dei rapporti giuridici tra i membri della famiglia. Tra le tematiche più rilevanti si annoverano la separazione, il divorzio e l’affidamento dei figli minori.
La separazione dei coniugi può essere consensuale o giudiziale. La separazione consensuale si basa su un accordo tra i coniugi in merito ai principali aspetti della vita post-matrimoniale, quali il mantenimento, l’assegnazione della casa coniugale e l’affidamento dei figli. Tale accordo viene sottoposto all’approvazione del giudice.
La separazione giudiziale, invece, si instaura quando i coniugi non riescono a raggiungere un accordo. In questo caso, sarà il giudice a decidere sulle condizioni della separazione, previa valutazione delle circostanze e degli interessi prevalenti, in particolare quelli dei figli minori.
Il cd. “divorzio” (scioglimento del matrimonio civile, cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario) segna la definitiva cessazione del vincolo matrimoniale e può essere richiesto dopo un periodo minimo di separazione, stabilito dalla legge. Anche in questo caso, il divorzio può essere congiunto (quando c’è accordo tra le parti) o giudiziale (in assenza di accordo). Nel contesto del divorzio, il giudice può stabilire obblighi di mantenimento nei confronti dell’ex coniuge economicamente più debole e disporre l’assegnazione della casa coniugale, se vi sono figli minori o economicamente non autosufficienti.
Il principio cardine in materia di affidamento dei figli minori è il preminente interesse del minore. La legge italiana prevede, in via generale, l’affidamento condiviso, che garantisce a entrambi i genitori un ruolo attivo nella cura e nell’educazione dei figli, salvo casi in cui ciò sia pregiudizievole per il minore. In tali situazioni può essere disposto l’affidamento esclusivo a uno dei genitori. Il giudice stabilisce il regime di frequentazione dei figli con ciascun genitore e l’eventuale contributo economico per il loro mantenimento, considerando le esigenze dei figli, il tenore di vita mantenuto durante il matrimonio e le capacità economiche di entrambi i genitori.
In alternativa al giudizio ordinario, è possibile ricorrere alla negoziazione assistita, una procedura stragiudiziale che consente ai coniugi di raggiungere un accordo con l’assistenza dei propri avvocati. Questa soluzione può ridurre i tempi e i costi del contenzioso.
In via di sintesi, le questioni familiari richiedono una gestione sensibile e competente, orientata alla tutela dei diritti dei coniugi e, soprattutto, dei figli minori. Il supporto di un avvocato esperto in diritto di famiglia è essenziale per individuare soluzioni equilibrate e rispettose degli interessi delle parti coinvolte.